Una casa vacanze in Madagascar
Un’architettura che potesse valorizzare la vista del tramonto dalla casa secondo la richiesta dei committenti, ma anche un edificio che esprimesse un senso di ‘leggerezza al limite anche della precarietà’, per dirla con le parole degli architetti di questa casa per vacanze sull’isola di Nosy Be in Madagascar.
Nello sviluppo del progetto grande importanza hanno avuto le condizioni climatiche: il forte sole – con conseguente necessità di grandi zone d’ombra; le violenti piogge – quindi la necessità di falde pendenti per far defluire l’acqua; il vento – che spira principalmente dal mare da sud-ovest e che ha modellato le falde della copertura.
Anche l’umidità ha avuto la sua influenza nella progettazione degli spazi interni e del patio centrale, aperti per favorire la formazione di correnti d’aria. Il progetto è iniziato nell’autunno 2012, quando è stato chiesto ai progettisti di recarsi sull’isola malgascia, a studiare le tecniche costruttive autoctone nonché la possibilità di utilizzare determinati materiali e impostare una metodologia lavorativa con gli artigiani locali. Il progetto definitivo era pronto entro il marzo 2013; subito dopo è partito il cantiere con i primi scavi per la realizzazione della platea di fondazione. Con l’avanzamento dei lavori è parso chiaro come ogni singola cosa dovesse essere pensata, disegnata e realizzata in loco.
Come i serramenti: nati partendo dal disegno del telaio, dalla scelta dell’esatto pezzo di legno in falegnameria, assemblato poi con i vetri acquistati in una vetreria di Hell Ville, la principale città di Nosy Be. A dicembre è stata realizzata la copertura, prima della stagione delle piogge così da avere un riparo per le lavorazioni interne. Questa, che caratterizza architettonicamente l’edificio, è stata realizzata utilizzando legno di palissandro e rivestita con semplici foglie di ravinala, noto anche come “albero del viaggiatore”.
A partire dalla primavera del 2014 è stato sviluppato il progetto degli ambienti interni, arredi, accessori e finiture. Anche le parti in tessuto sono state realizzate con stoffe locali acquistate al mercato di Hell Ville.
Il risultato è un’architettura archetipica e sostenibile: sotto un unico tetto, quattro volumi elementari ospitano su due livelli i vari ambienti, con spazi indipendenti connessi da percorsi di legno, il tutto realizzato grazie a una sinergia fatta di idee rispettose della tradizione malgascia, know how occidentale, manodopera e materiali di provenienza pressoché locale.
Fotografie edificio finito: SCEG architetti
⇒ il progetto completo è pubblicato sul numero 20 di legnoarchitettura