Il progetto Mob:oM
Il progetto di ricerca presentato dal Polo di Innovazione Arredo, Legno, Mobile, sviluppato con il sostegno tecnico di alcune aziende aderenti al consorzio e realizzato in collaborazione con l’Università dell’Aquila, ha l’intento di proporre sul mercato un prodotto multifunzionale facile da trasportare, reversibile, modulare e temporaneo, ma allo stesso tempo accattivante dal punto di vista del design e delle tecnologie utilizzate. Un modulo in legno facilmente trasportabile, aggregabile e smontabile in grado di rispondere a diverse esigenze d’uso: eventi temporanei, fiere, residenze turistiche e di emergenza, stands espositivi e utenze variabili.
Un modulo prefabbricato in legno flessibile e polifunzionale
Trasportabilità, flessibilità tipologico-funzionale e contenimento energetico: sono questi gli obiettivi che hanno spinto i progettisti a sviluppare l’idea dell’utilizzo del legno per realizzare un modulo prefabbricato multifunzionale, adattabile a diverse esigenze spaziali e/o funzionali, facilmente smontabile e trasportabile. L’architettura odierna, infatti, dovendo rispondere alla logica di movimento della società contemporanea, meno statica delle precedenti, ha assunto sempre più un carattere temporaneo, con la conseguente variazione delle logiche progettuali e dei processi che sottendono alla realizzazione del progetto. In questa logica è stato sviluppato il progetto Mob:oM: l’intento è stato quello di proporre sul mercato un prodotto multifunzionale facile da trasportare, reversibile, modulare e temporaneo, ma allo stesso tempo accattivante dal punto di vista del design e delle tecnologie utilizzate. Questo originale e innovativo progetto di ricerca è nato da un’iniziativa del PALM scarl, soggetto gestore del Polo di Innovazione Arredo, Legno, Mobile riconosciuto dalla Regione Abruzzo con D.G.R. 9/20 del 22 aprile 2014. Il progetto pilota, che aveva la finalità di realizzare uno studio di fattibilità, a cui seguirà la relativa prototipazione (il progetto è stato realizzato con il contributo del P.O. FESR Abruzzo 2007-2013), è stato presentato dal Polo PALM ad aprile 2015 ed è stato sviluppato con il sostegno tecnico di alcune aziende aderenti al consorzio e realizzato in collaborazione con l’Università dell’Aquila, Dipartimento DICEAA (Ingegneria Civile, Edile-Architettura e Ambientale). Dalla sua costituzione, infatti, il PALM ha avuto subito interesse al coinvolgimento dell’Università, individuando nella collaborazione con professori e, soprattutto, studenti e giovani laureati, la possibilità di portare il loro know-how nelle aziende e far interagire, come troppo poco spesso accade, il mondo universitario con quello del lavoro. In linea con le attività definite dal Polo PALM, il concept progettuale si basa sulla realizzazione di un prodotto che partendo dall’idea del mobile, contenitore di oggetti, giungesse a quella dell’edificio, contenitore di funzioni, mantenendone la logica. Il Mob:oM, infatti, è stato concepito come una struttura in legno in grado di “contenere se stessa” e i suoi elementi strutturali, di finitura e gli arredi, in modo da essere agilmente trasportata e riutilizzata a seconda delle esigenze.
Dal concept agli indirizzi per la prototipazione: il modulo base
La dimensione temporale del progetto e il tema dell’abitare temporaneo occupano ormai un ruolo di grande interesse all’interno del dibattito culturale contemporaneo. “Diversi sono i fenomeni che hanno contribuito a modificare la percezione della funzione tempo in architettura, ma l’esito generale che ad essi si può attribuire è il passaggio da una dimensione statica, permanente, a una dimensione dinamica e transitoria del costruire. All’architettura dell’essere si sta sovrapponendo un’architettura del divenire” (Bologna R., “Abitare la temporaneità”, in Costruire in laterizio n. 126, 2008, pag. 13). In questo ambito “l’abitare temporaneo rappresenta un’importante sfida tecnologica per il futuro e un campo di sperimentazione e di innovazione ancora in gran parte da esplorare. Più che di un’innovazione di prodotto è ancora più forte la necessità di un’innovazione di processo che stabilisca nuove modalità di impiego di tutte le risorse tecnologiche correnti” (Bologna R., Op. cit., pag. 15). Se, oltre a essere modulare e flessibile, l’edificio è anche trasportabile e mobile, esso aumenta il suo grado di libertà e di adattamento. Infatti, gli edifici trasportabili possono essere installati in un luogo per periodi anche lunghi e, se ben concepiti, lasciare un’impronta sull’ambiente minima una volta rimossi, consentendone l’installazione anche in aree protette altrimenti inaccessibili (Baiocco G., Culture della Trasformazione e della città e del territorio, Dottorato di ricerca in Progetto Urbano e Sostenibile, XXI ciclo, p. 5). In questo filone di pensiero si vuole inserire il progetto Mob:oM: un edificio flessibile e modulare che consente di aumentare il suo volume e la sua superficie in relazione alle mutate esigenze spaziali e/o funzionali, permette un rapido smantellamento qualora si renda necessaria la sua nuova localizzazione e, grazie all’utilizzo di componenti modulari asportabili, il loro riutilizzo anche parziale…
⇒ l’approfondimento (a cura di P. De Berardinis, C. Marchionni, L. Capannolo, G. Buzzelli) continua sul numero 23 di legnoarchitettura
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